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Di Sandro Spinsanti abbiamo già parlato sul sito della SIMM tempo fa, quando recensimmo il suo precedente volume, “La Medicina Salvata dalla Conversazione”. Oltre a essere un grande esperto di bioetica (e in questo suo ruolo ha offerto con generosità la sua consulenza anche alla redazione del codice etico della nostra società, di cui è amico da decenni), si è molto dedicato, in anni recenti, a studiare gli effetti della comunicazione nelle relazioni di cura.
Da quest’attività è nata una trilogia di volumi dedicata alla relazione di cura. Il primo di questi testi parla della medicina narrativa (La medicina vestita di narrazione), il secondo affronta il tema delicato e sensibile del fine vita, cui Spinsanti ha dedicato una parte rilevante della sua attività di ricercatore, di autore e di formatore (Morire in braccio alle Grazie), tema particolarmente attuale dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che, supplendo alla latitanza del Parlamento, ha definito alcuni criteri per assistere gli ammalati gravi che decidono di porre fine alla propria esistenza; il terzo volume (La Medicina Salvata dalla Conversazione), infine, è dedicato al valore della conversazione nella relazione di cura.
Questo nuovo impegno editoriale completa la produzione di Sandro Spinsanti sul tema entrando nel merito della tecnica comunicativa. È qualcosa di cui noi medici, a mio parere, abbiamo necessità.